Silone     



Ignazio















BIOGRAFIA :



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Tratto dal sito “Fondazione Studi storici Turati” – Fondo Ignazio Silone

Ignazio Silone (pseudonimo di Secondo Tranquilli) nacque a Pescina di Marsi (L'Aquila) il primo maggio 1900.
Figlio di una tessitrice e di un piccolo proprietario di terra, conobbe durante l'infanzia, una dura povertà.
Perse cinque dei sei fratelli in tenera età.
Nel 1911 Silone rimane orfano del padre e nel 1915 perse anche la madre nel terremoto di Marsica.
Avviati gli studi nel seminario vescovile di Pescina, venne iscritto all'Istituto "Pio X” di Roma, dal quale fu ben presto espulso; fu allora accolto da don Orione nel Collegio "San Romolo" di Sanremo e poi nell'Istituto "San Prospero" di Reggio Calabria, dove terminò i corsi ginnasiali e liceali.
Interrotti a diciotto anni gli studi si stabilì per qualche tempo a Roma, dove entrò nella gioventù socialista, diventando poi segretario della federazione romana.
Nel 1921 partecipò, a Livorno, alla fondazione del Partito comunista d'Italia, entrando nel comitato centrale della Federazione giovanile comunista italiana, che rappresentò nelle conferenze internazionali di Mosca.
Fu direttore del settimanale “L'Avanguardia” di Roma dal 1919 al 1920 e redattore del quotidiano «Il Lavoratore» di Trieste dal 1921 al 1923.
Arrestato e subito rilasciato nel dicembre 1922 a Trieste, fu inviato in missione in Spagna, svolgendo un ruolo di collegamento fra l'Internazionale giovanile comunista e il movimento comunista spagnolo.
A Barcellona collaborò al settimanale “La Batalla”, usando per la prima volta lo pseudonimo Silone.
Arrestato agli inizi del 1924, venne espulso dalla Spagna e si rifugiò in Francia, dove rimase fino al 1925, diventando redattore del settimanale “La Riscossa”.
Arrestato ed espulso anche i Francia, tornò a Roma, dove fu incaricato dell'Ufficio stampa e propaganda del Partito comunista d'Italia, diretto da Antonio Gramsci.
Dopo le leggi eccezionali del novembre 1926, si rifugiò a Campello Monti in Val Strona.
Nel marzo 1927 venne cooptato nel Comitato centrale del Partito comunista italiano ed entrò a far parte dell'Ufficio politico.
Nell'aprile 1928 venne arrestato il fratello Romolo, accusato ingiustamente di attentato al re: condannato a dodici anni di reclusione morirà in carcere nel 1932.
Dopo un periodo trascorso in Svizzera in sanatorio per l'aggravarsi dei disturbi respiratori, Ignazio Silone nel 1930 si stabilì a Zurigo, dove visse fino al 1944.
A partire dal 1927 iniziò per lui un profondo ripensamento critico dell'adesione al Partito comunista italiano, che lo portò nel 1931 a staccarsi definitivamente dal comunismo: il resoconto di questo distacco è offerto nel saggio “Uscita di sicurezza” (1949). La maturazione della sua crisi politica concise con l'inizio di un'intensa attività letteraria.
Nel 1929, presso Ascona, iniziò a scrivere il primo romanzo, “Fontamara” che , pubblicato in tedesco a Zurigo nel 1933, vide ben 25 traduzioni.
Anche i romanzi successivi (“Pane e vino”, 1936; “Il seme sotto la neve”, 1941) ebbero molto successo all'estero e furono conosciuti in Italia solo più tardi.
In questi anni scrisse anche alcuni saggi come “Il fascismo: le sue origini e il suo sviluppo” (1934) e “La scuola dei dittatori ” (1938).
Avvicinatosi progressivamente, nel corso degli anni '30, al movimento socialista, nel 1941, a Zurigo, fu nominato segretario del Centro esteri del Partito socialista e nel 1942 lanciò un appello agli italiani per la resistenza e la disubbidienza civile, in seguito al quale fu arrestato dalle autorità elvetiche; la condanna all'espulsione fu commutata in internamento, prima a Davos, poi a Baden.
Nel dicembre 1941conobbe una giovane studiosa irlandese, Darina Laracy, che tre anni dopo divenne sua moglie.
Nel 1943 entrò in contatto a Lugano, con Altiero Spinelli e aderì alle idee federaliste europee.
Tra il febbraio e l'ottobre 1944 diresse il giornale “L'Avvenire dei Lavoratori”.
Dopo la Liberazione, Silone rientrò a Roma e riprese per breve tempo l'attività politica, aderendo al Psiup, e dopo la scissione socialdemocratica, al Psli; nel 1949-1950 fu segretario del Psu.
Nel dicembre 1945 Silone fu nominato direttore dell'edizione romana dell'“Avanti! ”, incarico che mantenne fino all'estate 1946.
Dal marzo 1946 al luglio 1947 fondò e diresse il periodico “Europa Socialista”.
Dal 1946 al 1948 fu deputato all'Assemblea costituente.
Nel 1953, candidato alla Camera per la lista socialdemocratica, non venne rieletto.
Abbandonata la politica attiva, si dedicò all'attività letteraria e saggistica.

Tra le pubblicazioni del dopoguerra si ricordano i romanzi:
Una manciata di more ” (1952)
Il segreto di Luca” (1956)
La volpe e le camelie” (1960)

Tra i saggi ricordiamo:
L'Abruzzo” (1947)
La scelta dei compagni ” (1954)
La narrativa e il sottosuolo meridionale ” (1956)
Un dialogo difficile ” (1958).

Silone fu autore anche di opere teatrali quali “Ed Egli si nascose ” (1944) e “L'avventura di un povero cristiano” (1968).
Ignazio Silone diresse la rivista “Tempo presente” insieme a Nicola Chiaromonte.
Fu presidente dell'Associazione italiana per la libertà della cultura e dell'Italian Pen Club dal 1945 al 1959.
Nel 1956 ricevette il premio Marzotto; nel 1968 i premi Moretti e Super Campiello.
Nel giugno 1966 fu insignito del titolo di Doctor of Letters honoris causa dall'Università di Yale, nel 1969 della laurea honoris causa dall'Università di Tolosa e nel 1972 del titolo di Doctor of Letters honoris causa dall'Università di Warwick.
Nel marzo 1969 gli venne assegnato il premio Gerusalemme.
Nel giugno 1971 ricevette a Parigi il premio Cino del Duca per l'insieme della sua opera, mentre la Presidenza del Consiglio gli conferì il premio Penna d'oro per la letteratura.
Nel 1973 si aggiudicò in Svizzera il premio Gottfried Keller: Nello stesso anno ricevette la Légion d'honneur.
Nel 1974 infine venne nominato Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine al merito della Repubblica italiana.
E' morto a Ginevra il 22 agosto 1978, lasciando incompiuto il romanzo“ Suor Severina” .

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BIBLIOGRAFIA :



Ha scritto insieme a : Nicola Chiaromonte  sulla rivista :

"Tempo presente".       Collezione Bartoli     (on line)