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Aleksandr Isaevic Solzenicyn, nasce l'11 Dicembre 1918 a Kislovdsk, cittadina caucasica, in una famiglia di condizioni economiche appena dignitose ma di una certa cultura: il padre di Aleksandr, morto pochi mesi prima della nascita del figlio in uno stupido incidente di caccia, era infatti uno studente di lettere. Trasferitosi nel 1924 con la madre a Rostov sul Don, Aleksandr segue l'intero corso di studi superiori, frequenta l'università di Rostov e si laurea in Matematica e Fisica nel 1941 (dal 1939 segue anche i corsi per corrispondenza della Facoltà di filosofia, storia e letteratura dell'Istituto di Mosca). Sempre nel 1941 viene richiamato nell'esercito sovietico impegnato a fronteggiare l'invasione hitleriana. A causa della guerra, il neo laureato Aleksandr Solzenicyn dovrà rinunciare alla carriera di ricercatore universitario - le sue capacità gli erano valse l'assegnazione della borsa di studio Stalin -, dovrà abbandonare la giovane moglie Natalija Resetovkaja - studentessa in chimica sposata un anno prima - e sarà costretto ad accantonare le nascenti aspirazioni letterarie: Solzenicyn infatti, aveva già scritto i suoi primi lavori, i quali, inviati alla rivista "Znamia" per un'eventuale pubblicazione, erano stati però respinti. Arruolato nei carristi e solo in seguito divenuto ufficiale, nel 1945 Solzenicyn si trova nella Prussia orientale insieme all'esercito sovietico che avanza verso il cuore della Germania. Improvvisamente, il 19 febbraio, viene tratto in arresto: ha commesso l'imprudenza di esprimere pesanti giudizi critici nei confronti di Stalin in alcune lettere personali intercettate dalla polizia segreta. Processato con l'accusa di "aver condotto fin dal 1940 propaganda antisovietica e di aver partecipato a un'organizzazione creata allo scopo di compiere atti antirivoluzionari" , Solzenicyn viene condannato a otto anni di lavori forzati più tre di confino. Comincia così l'odissea di Solzenicyn nell'arcipelago dei lager sovietici: prima viene imprigionato a Mosca, poi trasferito al campo di Kaluga, quindi alla prigione-laboratorio di Mavrino. Infine viene condotto nel lontano Kazachstan, dove conosce l'aspetto più duro della vita e del lavoro nel Gulag, esperienza che, nella sua nuda drammaticità, confluirà in Una giornata di Ivan Denisovic, e più tardi in Arcipelago Gulag. Nel Kazachstan Solzenicyn rimane fino al 1953, cioè fino al termine del suo primo periodo di detenzione; quindi viene mandato al confino a Kok-Terek, sempre nel Kazachstan, e lì inizia a insegnare matematica nella scuola locale. Ma un tumore allo stomaco, antico male per cui era già stato operato durante il periodo dei lavori forzati, costringe Solzenicyn, quasi in fin di vita, a farsi ricoverare nell'ospedale di Taskent: ne uscirà miracolosamente guarito, e quell'esperienza costituirà la materia di Divisione Cancro. Tornato a Kok-Terek nel 1954, Solzenicyn comincia sistematicamente a scrivere: dopo la redazione del poema Notti Prussiane - composto "a mente" durante la reclusione -, mette mano a una trilogia drammatica, Il banchetto dei vincitori, I prigionieri e La repubblica del lavoro (quest'ultimo dramma circolò in samizdat, cioè nel sistema editoriale clandestino, dagli anni '60 in poi col titolo Il cervo e la bella di campo. Dopo il 1956e il XX Congresso del Pcus, data d'inizio della destalinizzazione, il clima per gli ex detenuti comincia a farsi più favorevole: Solzenicyn, ormai libero, si stabilisce con la moglie a Rjazan', nella Russia centrale, dove ottiene una cattedra di matematica e instensifica il suo impegno letterario (tra il 1957 e il 1958 scrive tre versioni de Il primo cerchio, poi distrutte per motivi di sicurezza). Ma solo dopo il XXII Congresso del Pcus (1961), teatro della denuncia dei crimini di Stalin per bocca di Kruscev, Solzenicyn comprende che il momento è maturo per proporre le sue opere. Il primoad accorgersi di lui è il poeta Aleksandr Tvardovskij, direttore della rivista letteraria "Novyj mir": la lettura del dattiloscritto di Una giornata di Ivan Denisovic lo entusiasma, e per questo decide di sottoporlo all'attenzione di Kruscev in persona. Egli, visto il contenuto antistalinista dell'opera,esprime parere favorevole alla sua pubblicazione, che avviene nel 1962 proprio sulle colonne di "Novyj mir". Dopo il grande successo di "Una giornata di Ivan Denisovic", sempre su "Novyj mir" vengono pubblicati nel 1963 altri tre racconti di Solzenicyn: La casa di Matriona, Alla stazione di Krecetovka, e Per il bene della causa. Ma poichè l'aura favorevole che circonda lo scrittore è legata a doppio filo con il nuovo corso inaugurato da Kruscev e con le sorti del medesimo statista, alla caduta di Kruscev, nell'ottobre 1964, anche la figura ieratica di Solzenicyn comincia a incrinarsi. L'ambiente politico, e di conseguenza l'ambiente letterario, assumono un atteggiamento sempre più ostile nei confronti dello scrittore e della sua opera, anche perchè i testi di Solzenicyn, diffusi in migliaia di esemplari dattiloscritti, hanno cominciato a circolare "illegalmente" anche in occidente: nel 1964 la rivista tedesca "Grany" pubblica una sua raccolta di racconti brevi, Minuzie. La reazione della polizia segreta non si fa attendere: facendo irruzione in casa dello scrittore, il KGB requisisce parte del suo archivio, tra cui l'inedito romanzo Il primo cerchio e il dramma Il banchetto dei vincitori. Solzenicyn nonostante il clima ostile, continua a far sentire la propria voce: pubblica su "Novyj mir" il racconto Zachar-Bisaccia e, sulla "Literaturnaja gazeta" un articolo di linguistica, Di solito non si imbianca la minestra di cavolo con il catrame, in cui lo scrittore lamenta l'eccessiva europeizzazione della lingua russa, a livello del lessico e della sintassi. Sono queste le ultime pubblicazioni di Solzenicyn in URSS. Lo stesso anno, infatti, lo scrittore propone all'attenzione dell'Unione Scrittori il romanzo Divisione Cancro, romanzo concepito durante il confino e scritto dopo il 1963, ma l'opera viene giudicata inidonea alla pubblicazione (1967). L'anno seguente, si ignora per quali canali, il testo esce dai confini sovietici: la prima parte del romanzo viene pubblicata in Francia (YMCA Press) e in Italia (Mondadori), mentre stralci dello stesso appaiono sul "Times" di Londra. Anche Il primo cerchio è uscito dai confini sovietici ed è stato pubblicato in occidente senza l'autorizzazione dell'autore: evidentemente Solzenicyn non ha più il controllo dei propri testi, ma a nulla valgono le sue proteste di innocenza agli occhi del governo sovietico. Solzenicyn muore il 3 agosto 2008 a Mosca. Nel 1940 si era sposato civilmente con la prima moglie Nataša Resetovskaja; in seguito i due divorziarono e Solženicyn si sposò una seconda volta con rito religioso nel 1973 con Natalja Svetlova, da cui ebbe tre figli. Tutti i figli di Solženicyn sono cittadini statunitensi. |
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  Arcipelago Gulag.      ♦♦♦  Collezione Bartoli   ♦♦♦  Come ricostruire la nostra Russia ? : considerazioni possibili.  Dialogo con il futuro. -   Discorsi e interviste.  Discorsi americani.  Divisione cancro.  Duecento anni insieme - vol.1 - "Ebrei e Russi prima della rivoluzione".  Duecento anni insieme - vol.2 - "Ebrei e Russi durante il periodo sovietico".  Ego e Sul limitare.    Pubblicati insieme nella stessa edizione.  Il cervo e la bella del campo  Durante gli ani '60 circolò in Samizdat come : "I prigionieri e la Repubblica del lavoro. " - Dramma. |
 Il mestiere di scrittore - Tra autoritarismo e sfruttamento.  -   Quest'opera contiene : Lettera del 12 settembre 1967 al segretario dell'associazione scrittori. Lettera del 1° dicembre 1967 al segretario dell'associazione scrittori. Trascrizione degli interventi alla riunione del 22 settembre 1967 del segretario dell'associazione scrittori. Lettera del 16 aprile 1968 ai membri dell'associazione scrittori. Lettera del 18 aprile 1968 ai membri dell'associazione scrittori. Lettera del 16 maggio al congresso degli scrittori. Una giornata con A. Solzenicyn. |
Il primo cerchio.      ♦♦♦  Collezione Bartoli   ♦♦♦ Il respiro della coscienza. Saggi e interventi sulla vera libertà 1967 - 1974    ♦♦♦  Collezione Bartoli   ♦♦♦ Quest'opera contiene : Introduzione: Sette anni della vita di Aleksandr Isaevic, di Sergio Rapetti. La battaglia per la letteratura. Lettera del 16 maggio 1967 al IV congresso dell'Unione degli scrittori dell'Urss. Lettera del 12 settembre 1967 al Segretariato dell'Unione degli scrittori dell'Urss. Trascrizione degli interventi alla riunione del 22 settembre 1967 del Segretariato dell'Unione degli scrittori dell'Urss. Lettera del 1° dicembre 1967 al Segretariato dell'Unione degli scrittori dell'Urss. Lettera del 16 aprile 1968 a un membro dell'Unione degli scrittori dell'Urss. Lettera del 18 aprile 1968 al Segretariato dell'Unione degli scrittori dell'Urss. Lettera aperta del 12 novembre 1969 al Segretariato dell'Unione degli scrittori della Repubblica russa. Discorso commemorativo del 27 dicembre 1971 in morte di Aleksandr Tvardovskij. Riscoprire i valori spirituali. Lettera del marzo 1972 a Pimen, Patriarca di tutte le Russie. Discorso per il Nobel 1970, fine 1971 - inizio 1972. Quando ritornano il respiro e la coscienza - Ottobre 1973. Pentimento e autolimitazione come categorie della vita nazionale - Novembre 1973. Intellighenzia e "ceto istruito" - Gennaio 1974. Vivere secondo verità, contro la menzogna. Intervista al "Time" - 19 gennaio 1974. Dichiarazione alla stampa - 2 febbraio 1974. In caso di arresto. Scritto nell'agosto 1973, reso pubblico il 13 febbraio 1974. Vivere senza menzogna! - Mosca, 12 febbraio 1974.       ♦ ♦ ♦   Collezione Bartoli   ♦ ♦ ♦ Una sola via d'uscita: andare più in alto. Traiettoria orbitale - Zurigo, 31 maggio 1974. Discorso alla Harvard University, Cambridge (MA) - 8 giugno 1978. |
 La ruota rossa.  (Ciclo storico narrativo che comprende 4 romanzi storici, scritti dal 1971 al 1986):   Agosto 1914.  - 1° volume -  Novembre 1916. - 2° volume -  Marzo 1917.    - 3° volume -  Aprile 1917.    - 4° volume - |
 La verità è amara.  Lenin a Zurigo  L'errore dell'Occidente : gli ultimi interventi su Comunismo, Russia e Occidente. (in appendice il discorso di Harvard).  L'uomo nuovo. |
 Miniature.       ♦♦♦  Collezione Bartoli   ♦♦♦ E' una raccolta di brevi prose, scritte in due diversi periodi storici. |
 Per il bene della causa.   Contiene le seguenti opere :  Alla stazione di Krecetovka.     ♦♦♦  Collezione Bartoli   ♦♦♦  La casa di Matriona.      ♦♦♦  Collezione Bartoli   ♦♦♦  La mano destra.  La processione di Pasqua.  Per il bene della causa.  Zachar Kalita. |
 Tutto il teatro.  Una candela al vento.  Una giornata di Ivan Denisovic   (contiene anche : " La casa di Matriona, e " Alla stazione di Krecetovka.)      ♦♦♦  Collezione Bartoli   ♦♦♦  Voci da sotto le macerie. |
Solzenicyn ha inoltre composto articoli, saggi, lettere e commedie :  Di solito non si imbianca la minestra di cavolo con il catrame   Articolo del 1966 pubblicato su :" Literaturnaja gazeta."  Il mio grido.  Discorso del Premio Nobel.  La festa dei vincitori.   Commedia drammatica.  La preghiera di Solzenicyn e le voci clandestine in Russia.  La Russia nell'abisso.  Anche con il titolo : " La Russia al collasso." - Saggio di denuncia -  Lettera ai leaders sovietici.  Notti prussiane   Poema. Ricostruire l'uomo : scritte e interviste su Polonia, Russia e Occidente. Russia cristiana. Lettera quaresimale a Pimen, Patriarca di tutte le Russie. |