Viktor Semenovic Abakumov: criminale comunista

Edito il 7 aprile 2013


Abakumov Viktor Semënovič Abakumov (Mosca, 1908 - 18 dicembre 1954) nacque in una famiglia operaia.
Il padre lavorava come fuochista e Viktor, dopo aver frequentato la scuola comunale fino ai 13 anni, lavorò come manovale svolgendo attività non qualificate fino al 1927.

Entrò quindi nel Komsomol, l’Unione della Gioventù Comunista Russa, dove ricoprì cariche elettive in diverse organizzazioni di fabbrica.
In futuro sarebbe diventato un ufficiale di alto livello degli organi di sicurezza sovietici.

busto Fu infatti capo del GURK (Direttorato centrale del controspionaggio), meglio noto come SMERS, e alto funzionario dell’MGB (ex NKGB), e divenne famoso per la brutalità che lo contraddistingueva soprattutto durante gli interrogatori dei prigionieri, che solitamente torturava con le proprie mani.

Nel 1920 si iscrisse al Partito Comunista attraverso la Lega della Gioventù Comunista.

Tra il 1921 e il 1923 partecipò alla brutale repressione della rivolta contadina nella regione di Ryazan Oblast, a sud est di Mosca.

All’inizio degli anni trenta, espropriò una “komunalka” ovvero un condominio in cui vivevano 18 famiglie, con camere separate e servizi in comune, a Mosca, accanto al Cistye Prudy, il Lago Pulito, non lontano dal Teatro Sovremennik, allo scopo di farne la sua residenza, descritta poi come esageratamente lussuosa.
Pare che infatti Abakumov in quella casa abbia sperperato oltre un milione di rubli pubblici per renderla sfarzosa.

viso Dal 1934 al 1937 fu dislocato presso il Direttorato centrale dei Campi e delle Colonie di lavoro (meglio noto come GULAG).

Nel 1936 divenne sottufficiale della Sicurezza dello Stato, per essere poi trasferito nel 1937 nei ranghi dell’NKVD, la famigerata polizia segreta di Stalin.
In tale contesto divenne responsabile della supervisione del servizio informazioni e controspionaggio all’interno delle industrie sovietiche.

Nel 1938 divenne capo ad interim della Direzione UNKVD di Rostov ed ebbe anche un avanzamento di grado con la nomina a Capitano della Sicurezza dello Stato.

Nel febbraio del 1941 fu richiamato a Mosca, dove fu eletto Vice Commissario dell’NKVD e gli fu affidato l’incarico di dedicarsi all’epurazione degli oppositori politici negli Stati Baltici.

Viktor Nel luglio dello stesso anno fu nominato Capo della Direzione di un Reparto Speciale dell’NKVD con il grado di Commissario di 3° livello.
Prese parte attiva alla grande epurazione, la repressione organizzata da Stalin stesso per rimuovere dal partito comunista i presunti cospiratori, che ebbe come conseguenza la condanna a morte di 55 imputati.

Ricorrendo alle pressioni psicologiche e all’uso della tortura gli imputati furono costretti a confessare colpe non commesse.

con Berija Abakumov divenne poi uno dei vice di Lavrentij Berija, il cinico e crudele esecutore, nonché suggeritore, di molte persecuzioni e delitti attuati in simbiosi con Stalin.

Nel 1943 fu promosso Commissario di 2° livello dell’NKVD.

Dopo la fine del secondo conflitto mondiale offrì il compito di organizzatore dell’apparato di intelligence della Germania Est comunista a Heinrich Muller, ex capo della sezione IV dell’Ufficio di sicurezza del Reich tedesco, (Gestapo).

Da notare che Muller era stato colui che aveva firmato l’autorizzazione alla deportazione e allo sterminio di 45.000 ebrei ad Auschwitz nel 1943.

Lavorando per la Direzione centrale del controspionaggio SMERSH (acronimo di Smert Shpionam o “Death to spies”, Morte alle spie) si premurò spesso di acquisire prove e confessioni estorcendole personalmente mediante la tortura dei prigionieri.

viso Nel 1946 fu nominato Ministro della MGB (Ministero per la sicurezza dello Stato), della cui attività riferiva direttamente a Stalin.

Nel 1949 prese parte alle purghe relative alla repressione nota come ”affare di Leningrado”, in cui vennero giustiziati i membri del Politburo Kuznecov e Voznesenskij.

Nel 1950 propose a Stalin la deportazione dei testimoni di Geova, che fu poi effettivamente eseguita l’anno successivo.

scheda Nel 1951 infatti oltre 9.000 Testimoni di Geova furono deportati in Siberia secondo il piano denominato “Operazione Nord”.
Finì poi per essere lui stesso vittima di una delle purghe di Stalin che temeva un suo legame cospirativo e segreto con Berija.

In effetti Abakumov, dopo essere subentrato a Merkulov, il pupillo di Berija, ne divenne a sua volta l'uomo di fiducia, tanto che non riferiva nemmeno a Stalin se prima non si era consultato con lui.
Durante la sua direzione dell'MGB Abakumov, crudele e corrotto, si intratteneva con numerose amanti nelle sue frequentazioni notturne del circolo ufficiali, da cui aveva anche fatto asportare le reliquie storiche più carismatiche dei suoi predecessori, come ad esempio l'uniforme e l'effigie di Dzerzinskij.

Nel 1951 fu arrestato per corruzione e immoralità, e imputato con l'accusa di aver “coperto” un complotto sionista nell’MGB, durante l’istruttoria legata alla campagna antisemita.
Su specifica indicazione di Stalin, dopo l'arresto fu torturato brutalmente prima di essere condannato a morte e fucilato, nel 1954, condividendo la sorte di molti dei gerarchi comunisti che come lui avevano percorso la strada della dittatura e del comunismo sovietico.

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